Ciotti: «Dobbiamo rompere questo intreccio!»
di Gesualdo Nasca, 22 Marzo 2017, 8:39, in Cronaca
«Insieme alle mafie, il male principale» del Paese è «la corruzione. E corruzione significa questo: che tra criminalità organizzata, criminalità politica e criminalità economica è sempre più difficile distinguere», ha spiegato don Luigi Ciotti, durante l’incontro tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i familiari delle vittime delle mafie, domenica scorsa a Locri.
«Dobbiamo rompere questo intreccio!», ha aggiunto don Ciotti, con «il lavoro, la scuola, la cultura, i percorsi educativi, i servizi sociali», che «restano il primo antidoto alla peste mafiosa».
Politica e corruzione anche nel discorso di Mattarella: «Bisogna azzerare le zone grigie, quelle della complicità, che sono il terreno di coltura di tante trame corruttive». «I vari livelli politico-amministrativi», ha aggiunto il Presidente della Repubblica, «devono essere fedeli ai propri doveri e, quindi, impermeabili alle infiltrazioni e alle pressioni mafiose».
Ieri, partecipando anche alla XXII Giornata della memoria e dell’impegno (che quest’anno è stata celebrata a Locri), don Ciotti ha ribadito che la corruzione è il male principale del Paese e, facendo riferimento agli insulti apparsi in questi giorni (rivolti anche a don Ciotti), ha aggiunto che le scritte senza nome dimostrano una mancanza di coraggio, che gli “sbirri” sono al servizio dello Stato e che provvedono alla sicurezza della cittadinanza.
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