Stragi di mafia, il compito delle istituzioni

di , 23 Maggio 2017, 19:21, in Cronaca

Dopo l’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, «la paura e la sfiducia non hanno avuto la prevalenza», ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando oggi a Palermo alle celebrazioni per il 25° anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio.
«La società civile» ha saputo reagire allo scoramento, anche con la memoria, ma le istituzioni non possono «limitarsi al dolore e al ricordo. Non era questa la visione di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Non hanno vissuto e lottato per questo. Ma per realizzare, e sollecitare, un impegno operativo, concreto, ininterrotto, contro l’attività e la presenza della mafia».
Al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, ha esortato Mattarella, «devono» essere «affiancate istituzioni politiche e amministrative trasparenti ed efficienti, che […] contrastino e denuncino ogni collusione o infiltrazione».
Un’esortazione vale anche per i “giornalisti”, a loro, come ai parlamentari, ai ministri… Mattarella chiede partecipazione e impegno, «per fronteggiare le insidie persistenti di una criminalità mafiosa che, seppure colpita, mantiene una grande capacità di trasformarsi e di mimetizzarsi».
Sarebbe un impegno lodevole, ma considerata la qualità delle ultime “notizie”, “giornali” e “telegiornali” sembrerebbero interessati solo al pattume, ai rifiuti e alla monnezza (ma alla monnezza solo da pochi mesi)…

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 Giornalista professionista, vignettista, scrittore, laureato in Scienze della  comunicazione (Indirizzo Giornalismo).
 Stage e collaborazioni: Rai, Ansa, la Repubblica e altre testate.
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