Elezioni, fascismo e “telegiornali”

di , 28 Maggio 2019, 9:07, in Cronaca

Ora che Salvini ha stravinto le elezioni europee, inequivocabilmente, prevedibilmente, ma anche meritatamente, sarebbe necessario fare un po’ di chiarezza: chi sono i veri fascisti? Quelli che sono accusati di essere fascisti o quelli che usano i “telegiornali” (o qualunque altro mezzo) per fuorviare gli elettori, per imporre qualcosa, per impedire agli elettori di esprimere un consenso libero e consapevole?
Un altro dubbio da chiarire: è stato il leader della Lega, durante la campagna elettorale, ad attaccare i “telegiornali” o sono stati i “telegiornali” ad attaccare il leader della Lega, prima in tutti i sondaggi, ormai da parecchi mesi?
A certi “giornalisti”, ai soliti “giornalisti”, in attesa di quella chiarezza, è utile rammentare alcune parole del Papa, pronunciate alcuni giorni fa, durante un incontro con i rappresentanti della stampa estera: «Vi esorto dunque a operare secondo verità e giustizia, affinché la comunicazione sia davvero strumento per costruire, non per distruggere; per incontrarsi, non per scontrarsi; per dialogare, non per monologare; per orientare, non per disorientare; per capirsi, non per fraintendersi; per camminare in pace, non per seminare odio; per dare voce a chi non ha voce, non per fare da megafono a chi urla più forte».
Il giornalista deve essere «libero dai condizionamenti. Libero dai pregiudizi, e per questo coraggioso. La libertà richiede coraggio», ha aggiunto Francesco.
Circa 9 milioni di italiani hanno votato per la Lega, da Nord a Sud, forse non guardano i “telegiornali” o forse li guardano con la necessaria accortezza: Lega al 34%, Movimento 5 stelle al 17%, la metà dei voti della Lega, 17 punti di distacco dalla Lega, una disfatta, inequivocabile, prevedibile, meritata, il M5s è riuscito a scendere 5 punti sotto il Partito democratico, che ha guadagnato solo qualche punticino, fino al 22%, mentre Forza Italia scende sotto il 9% e Fratelli d’Italia sale fino al 6,5%, ma tutti lontanissimi dal 34 della Lega di Salvini, che forse, chissà, con qualche “telegiornale” di buona qualità poteva essere già al 40% (anche se il potenziale di questa Lega va ben oltre il 40%).

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 Giornalista professionista, vignettista, scrittore, laureato in Scienze della  comunicazione (Indirizzo Giornalismo).
 Stage e collaborazioni: Rai, Ansa, la Repubblica e altre testate.
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