Emilia-Romagna e Calabria: chi ha vinto?

di , 29 Gennaio 2020, 10:53, in Cronaca

Il Movimento 5 stelle è quasi scomparso, Italia viva non è chiaro se ha partecipato alle elezioni di domenica scorsa (“merito” dei giornalisti, che non ne parlano o forse ne parlano ma le “notizie” non arrivano), Zingaretti, giulivo e festante, è seriamente convinto di avere vinto le elezioni, quelle regionali e anche quelle nazionali, con il suo Partito democratico… ma forse è un po’ confuso… le Sardine, altrettanto giulive e festanti, sono seriamente convinte di potere controllare l’operato del Partito democratico (con molta ingenuità, si potrebbe dire, se il movimento delle Sardine apparisse come un movimento veramente spontaneo, nato veramente per rivendicare i diritti dei delusi e dei disperati, ma finora, purtroppo, hanno dato solo l’impressione di volere rivendicare i diritti del Partito democratico, non dell’elettorato del Partito democratico, che ormai da anni vota per altri movimenti o partiti, ma i diritti di Zingaretti and company, scegliendo come loro valore fondativo l’odio per una persona, Salvini, della Lega, che, poverino, come Paperino, è l’unico colpevole di qualunque cosa, ha l’unica colpa di apparire, paradossalmente, anche stavolta, come l’unico vincitore, con tutto il centrodestra, anche delle elezioni che Zingaretti è seriamente convinto di avere vinto): questa è l’analisi pietosa delle elezioni regionali in Emilia-Romagna (solo 8 punti di distacco tra centrosinistra e centrodestra, con la vittoria ufficiale del centrosinistra, celebrata e magnificata come se fosse una vittoria schiacciante, in una regione, dove una volta, ormai molti anni fa, il distacco era davvero schiacciante, a favore del centrosinistra, magari di una ventina di punti), questa è l’analisi delle elezioni regionali in Calabria (con circa 25 punti di distacco tra centrosinistra e centrodestra, con la solita vittoria, veramente schiacciante, del centrodestra, con una forte affermazione anche di Forza Italia, a conferma del fatto che il livello nazionale e il livello regionale sono comunque distinti e separati).
Fatta l’analisi, vediamo le conseguenze della straordinaria, inesorabile, sconvolgente, vittoria di Zingaretti, del Partito democratico e dell’accozzaglia di maggioranza: i succitati partiti, uno praticamente scomparso, uno praticamente ignorato e uno praticamente in stato di ebbrezza, con il benestare del Presidente della Repubblica, continuano a imporre al popolo italiano la loro sgradita presenza, con la solita arroganza, con la solita strafottenza…
Tutto ciò è possibile anche grazie al cosiddetto giornalismo, che come la politica ha due livelli: uno nazionale e uno regionale… ma, malgrado i livelli siano differenti, lo squallore del giornalismo italiano è unico. Ognuno, nella propria regione, può valutare lo squallore di tali livelli, dando un’occhiata ai telegiornali regionali della Rai, ma anche ai telegiornali delle emittenti private. In Sicilia, ad esempio, il telegiornale regionale della Rai serve solo a riempire alcuni minuti di programmazione o almeno dà quest’impressione, è un contenitore vuoto, come i telegiornali nazionali, sempre meno telegiornale, sempre più intrattenimento, con ospiti in studio e notizie assai lontane dalla realtà e dalla cronaca quotidiana, un “telegiornale” fondamentalmente inutile… ma cambiando canale, la situazione non cambia, il Tgs, uno dei “telegiornali” più noti tra le emittenti private siciliane, è anche uno dei peggiori, altrettanto inutile, pieno di strafalcioni che non correggono, riempimento discutibile tra due spazi pubblicitari quasi infiniti (qualcuno, ormai, cambia canale solo per vedere se va ancora in onda).
Finché il giornalismo e la politica saranno così speculari, a qualunque livello, l’Italia continuerà ad essere solo un paese squallido e mediocre…

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 Giornalista professionista, vignettista, scrittore, laureato in Scienze della  comunicazione (Indirizzo Giornalismo).
 Stage e collaborazioni: Rai, Ansa, la Repubblica e altre testate.
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