L’esempio dell’avvocato Agnelli
di Gesualdo Nasca, 25 Gennaio 2013, 8:59, in Terza Pagina
«Operare nel cuore della società, in posizione di alta responsabilità, e dare prova nello stesso tempo di un forte senso delle istituzioni e degli equilibri democratici, fu ciò che contraddistinse il Presidente della Fiat», ha ricordato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ieri, a Torino, partecipando alla cerimonia per il decennale della scomparsa di Giovanni Agnelli.
«È di qui che viene ancor oggi una suggestione, un insegnamento, da richiamare in una realtà pure mutata e diversa rispetto all’epoca in cui si dispiegò l’esperienza di Giovanni Agnelli. Perché avremmo ancor oggi bisogno, in Italia, di distinzione e reciproco rispetto tra sfere d’impegno, e quindi tra ruoli, egualmente essenziali; e di misura e attenzione per non lasciar travolgere da logiche di contrapposizione sbrigative e meschine una visione di più ampio respiro del nostro comune destino come nazione e come democrazia».
«La sfida non risolta nel passato e ancor più scottante nel tempo presente è per noi quella di riformare il paese tenendolo unito», ha aggiunto Napolitano. «Come intendere e come perseguire obbiettivi di rinnovamento dello Stato e della società, resta materia di confronto e di competizione: ma nello spirito di un attaccamento all’Italia, di un idem sentire nazionale ed europeo, che solo può permetterci di reggere e progredire nel mondo globale».
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